Mercedes abbandona lo sviluppo di motori ibridi

Il 2030 è il limite che Mercedes ha individuato per avere una gamma al 100% elettrica: per questo ha deciso di non sviluppare più motori ibridi plug-in

Il 2030 è il limite che Mercedes ha individuato per avere una gamma al 100% elettrica: una decisione che molte case di produzione stanno adottando (ognuna con le proprie tempistiche) perché ormai è chiaro a tutti che l’elettrico è il futuro.

Già a partire dal 2025, quindi, la Stella di Stoccarda darà un’accelerata al processo, con il lancio di una nuova piattaforma per lo sviluppo di modelli a batteria. Questo all-in sull’elettrico, oltre ai motori termici e diesel, comporta anche l’abbandono dello sviluppo di motori ibridi plug-in.

Mercedes: stop ai motori ibridi plug-In

La notizia è stata data direttamente dai vertici del gruppo Daimler durante il Salone di Monaco, in modo chiaro e netto: non sono previsti, già da ora, piani di sviluppo per nuovi motori ibridi plug-in.

Chi si aspettava almeno un’altra generazione di auto ibride firmate Mercedes, quindi, rimarrà deluso: il membro del consiglio di amministrazione del gruppo Daimler, Markus Schäfer, ha chiaramente specificato che le prossime ibride proposte da Mercedes monteranno tutte la tecnologia già esistente, ovviamente adeguata in potenza e funzionalità in base ai vari modelli.

In questo senso, quindi, possiamo dire che la Mercedes AMG GT Coupé 4 63 S E-Performance è stata probabilmente l’ultima ibrida “d’avanguardia” lanciata da Mercedes.

Auto elettriche: anche il design cambierà

Il dibattito innescato dalla notizia proveniente da Mercedes, però, non è stato l’unico: dai dirigenti intervenuti al Salone di Monaco sono pervenute altre interessanti considerazioni sul futuro dell’auto, come quella riguardante il futuro assetto dei nuovi modelli elettrici.

Secondo Mercedes, infatti, la presenza del pacco batteria, e le migliorie tecnologiche future che lo renderanno sempre più efficiente e autonomo, obbligherà i grandi produttori a riconsiderare l’intero design delle auto, sia nelle forme che nelle proporzioni, proprio per agevolare la funzionalità del mezzo.

Anche l’Unione Europea accelera

È notizia recente, poi, che la Commissione Europea, tramite il piano Fit For 55, abbia proposto di abolire i motori termici negli Stati membri addirittura a partire dal 2035.

L’Europa, insomma, vuole essere il primo continente ad emissioni zero. Un progetto molto ambizioso, su cui però permangono diversi dubbi.

L’Unione Europea ha costruito questa proposta su un riferimento preciso: la volontà di ridurre del 55% le emissioni di Co2 entro il 2030, basandosi sui valori medi registrati quest’anno (2021). Un obiettivo di grandissima ambizione, per cui si dovrà impegnare forze e piani di sviluppo di grande visione.

In questo clima di estremo cambiamento decretare che a partire dal 2035 saranno vendibili solamente auto elettriche significa, nel fatti, decretare la fine del motore termico già in questo momento. Uno shock commerciale e produttivo che potrebbe comportare molti problemi, proprio come osservato da Toyoda.

Tutti i grandi brand si stanno attrezzando per investire pesantemente sull’elettrico, ma questi piani produttivi—se si vanno a spulciare nel dettaglio—si basano sugli incassi che gli stessi brand faranno in questi anni, che per buona parte sono costituiti dal comparto termico.

Una soluzione sul lungo periodo è quella degli “e-fuels“, ovvero i carburanti sintetici ottenuti dalla lavorazione dell’idrogeno verde. Un settore che necessita ancora di molti studi, molto più rispetto al comparto elettrico.