Tutto quello che devi sapere sugli E-Fuel

Il futuro dell’automotive è scritto da tempo, ed è costruito attorno alle auto elettriche, ma questi mezzi da soli non bastano a garantire la decarbonizzazione dei trasporti imposta dall’Unione Europea: per questo è importante approfondire il settore degli e-Fuel, i carburanti sintetici.

Il futuro dell’automotive è scritto da tempo, ed è costruito attorno alle auto elettriche, ma questi mezzi da soli non bastano a garantire la decarbonizzazione dei trasporti imposta dall’Unione Europea: per questo è importante approfondire il settore degli e-Fuel, i carburanti sintetici.

Questi infatti sono in grado di fornire una soluzione intermedia, simile a quelle incarnata attualmente dalle auto ibride, che consentirà (almeno per un determinato periodo) di gestire meglio la transizione verso l’elettrificazione, e al tempo stesso di rispettare i parametri individuati dall’Unione Europea con il nuovo ciclo di omologazione Euro 7.

E-Fuel: di cosa si tratta?

In sostanza quando parliamo di carburanti sintetici (e-Fuel) ci riferiamo a carburanti biogeni in grado di rilasciare molta meno Co2 rispetto ai normali carburanti per motori endotermici. La premessa alla base degli e-Fuels, poi, è che la loro produzione passi attrarverso l’utilizzo di fonti di energia rinnovabili.

È un settore su cui sta puntando, ad esempio, PorscheOliver Blume, amministratore delegato della casa di Stoccarda, ha infatti dichiarato che i carburanti sintetici sono parte integrante dei progetti per raggiungere i parametri di omologazione imposti dalle istituzioni. Perché consentono di rimandare significativamente il momento dell’addio definitivo ai motori endotermici, e di allungare la vita anche a tutte quelle vetture d’epoca (che appunto abbondano per marchi prestigiosi e storici come Porsche) perché permettono di alimentarle rispettando le leggi e l’ambiente.

I dati economici

Rispetto all’elettrico gli e-fuels presentano anche dei benefici economici. Partiamo dal costo: attualmente un litro di e-Fuel costa circa 10 dollari, ma in futuro (con infrastrutture e servizi organizzati) si potrebbe scendere addirittura a 2 dollari. Il che lo renderebbe molto accessibile. Il progetto di Porsche è appunto, attualmente, fra i più avanzati, e potrebbe vedere applicazioni già a partire dall’anno prossimo.

Potendo poi continuare a produrre auto a motore endotermico, le case produttrici potrebbero ridimensionare uno degli effetti economici più deleteri della transizione: i piani per arrivare alla completa elettrificazione prevedono investimenti derivanti dai prossimi anni di vendite, ma con le nuove richieste stringenti delle istituzioni questi progetti si complicano.

Seguendo l’esempio di Porsche e altri marchi, anche Siemens Energy ha deciso di avviare un progetto pilota per la realizzazione del primo impianto integrato al mondo per la produzione su larga scala di carburanti sintetici neutri dal punto di vista climatico. Le prime informazioni suggeriscono che lo stabilimento sarà in grado di produrre 130mila litri di e-Fuel già nel 2023. Previsto un ampliamento successivo in due fasi; il primo di 55 milioni di litri entro il 2024 e, il secondo, di 550 milioni di litri entro il 2026.

Ma anche alcuni stati nazione si stanno muovendo in questo senso. Il Cile, ad esempio, si è posto obiettivi ambiziosi come parte della strategia energetica nazionale: il target è produrre idrogeno verde (generato da fonti rinnovabili) più economico del mondo e trasformare il Paese in uno dei principali esportatori, inclusi i carburanti sintetici. Il progetto sfrutta la grande ventosità della zona, un elemento perfetto per generare energia eolica a basso costo. Il funzionamento dell’impianto si basa su due fasi: nella prima gli elettrolizzatori suddividono l’acqua in ossigeno e idrogeno verde, successivamente la CO2 viene filtrata dall’aria e combinata con l’idrogeno verde per produrre e-Fuel.

Anche l’italianissima Eni è al lavoro per sviluppare nuovi carburanti sostenibili a base di oli vegetali idrogenati, capaci di ridurre le emissioni tra il 60 e l’80% nelle fasi di combustione. Eni conferma quindi l’intenzione di voler rendere, sotto il punto di vista ambientale, meno inquinante il settore della raffinazione. Poche le informazioni a disposizione al momento, non sono state condivisi dettagli riguardante la produzione.

Quali sono i nuovi carburanti?

E-Benzina

Il più gettonato tra gli e-fuel è la benzina sintetica, che vede Bosch tra le aziende più impegnate nello sviluppo dei carburanti sintetici, insieme a Porsche. Proprio la prestigiosa casa automobilistica ha fondato il consorzio High Innovative Fuels, insieme a Enel e Siemens, per la realizzazione di un sito indutriale in Cile per la produzione di e-fuel e idrogeno sfruttando energie rinnocabili. Altri partner del consorzio sono ExxonMobili, HIF, Gasco ed ENAP.

E-Diesel

Audi già nel 2015 aveva pronti i primi lotti derivati da acqua e anidride carbonica ripescata dall’aria. Audi ha lavorato con la connazionale startup Sunfire per aprire l’impianto pilota di Dresda, e ha testato 5 litri del combustibile a bordo di un’Audi A8. Anche in questo caso si parte dalla tecnologia PtL (Power-To-Liquids) per trasformare l’acqua e l’anidride carbonica in diesel sintetico, sia in forma pura che come additivo per i combustibili tradizionali.

E-Kerosene

Lo sviluppo del kerosene sintetico, il cui primo impianto industriale è gestito da Atmosfair, sfrutta acqua ed elettricità dei quattro parchi eolici circostanti per la produzione di idrogeno, che combinato all’anidride carbonica darà vita al “petrolio sintetico” e alla sua raffinazione in kerosene sintetico. La combustione del kerosene sintetico rilascia nell’atmosfera solo tanta CO2 quanta ne è stata tolta in precedenza per produrre il carburante, processo che così viene definito a impatto 0.

E-Metano

Tra gli e-fuel è certamente quello più semplice da produrre, per la diversa composizione del metano rispetto agli altri combustibili fossili. Ciò si deve al fatto che il metano è un gas naturale e “indipendente”, non derivato dal petrolio. Si compone di un atomo di carbonio e quattro di idrogeno e, a differenza di tutti gli altri indicati, non richiede processi di raffinazione. Anche per questo sembra che sarà il primo carburante sintetico a poter essere prodotto su scala industriale e, raccogliendo le antiche veci del metano (quando era il carburante più economico), potrebbe essere l’e-fuel più accessibile.